Comunicato 22 aprile

vaccinare-sì

AAS 3   -   piano straordinario “vaccinare-sì” - Comunicato stampa del 22 aprile 2017

Dott. Benetollo, a due giorni di distanza dall’allarme lanciato per le “finte vaccinazioni”, come stanno le cose?

Beh, prima di tutto bisogna dire che non c’è nessun allarme.  La situazione è del tutto sotto controllo, la task force ha fatto miracoli per riuscire ad iniziare i controlli in tempi da record e per dare il massimo di informazioni a tutti.  Dobbiamo anche ringraziare la stampa per questo.  

In verità poi non sappiamo ancora se l’Assistente Sanitaria P.E. ha fatto o no le vaccinazioni per davvero nel nostro territorio: forse avete visto il video della conferenza stampa in cui P.E. spiega le cose e devo dire che qualche dubbio viene: che sia tutta una bolla di sapone?

Nella nostra Regione però abbiamo deciso fin da subito che non ha senso basarsi sulle impressioni, bisogna che ai nostri bambini e alle loro famiglie diamo certezze, e per questo già lunedì i primi 20 bambini verranno sottoposti ai test, e già il 2 maggio avremo dati sufficienti per decidere cosa fare.   Se si dovesse davvero servire fare dei richiami vaccinali, ci stiamo già organizzando.

Gli esami quando inizieranno?

Già da lunedì sono programmati i primi 20.    Entro la settimana contiamo di arrivare a 200.

Abbiamo visto che l’Azienda ha pubblicato le FAQ (le domande più frequenti, con le relative risposte): la FAQ che più frequentemente è arrivata a noi è questa: ma perché invece di fare un campione non fate gli esami a tutti?

D’accordo, inseriremo anche questa domanda con la relativa risposta nel sito dell’Azienda.  Ecco qui, la spiegazione, intanto:

E’ una domanda importante, ed in verità è la prima questione che è stata esaminata dagli esperti della task force il 21 aprile.   Una risposta semplice è: perché nonostante le apparenze non servirebbe a nulla.

La risposta completa è tecnica ed è molto più articolata, ma qui proviamo a semplificarla.  Dopo le vaccinazioni (come dopo le malattie naturali) l’organismo produce degli anticorpi, che da quel momento in poi proteggono dalla malattia.   Dopo una sola somministrazione del vaccino, gli anticorpi tendono nel tempo a scendere (con modi diversi da vaccino a vaccino, come da malattia a malattia). E’ proprio per questo che si fanno “i richiami”, con frequenze appositamente studiate perché in questo modo la protezione persiste poi per molti anni o – in alcuni casi – per tutta la vita.     Gli esami che facciamo ci dicono se il bambino ha ricevuto almeno una dose di vaccino, ma non ci possono dire se ne ha ricevute abbastanza da far durare la protezione per tutto il tempo previsto o per tutta la vita.    Per questo, fare gli esami a tutti i bambini che hanno avuto anche una sola vaccinazione da parte di PE non servirebbe a nulla.    Gli esperti della task force, tutti insieme, hanno valutato che la cosa migliore sia fare i test sui bambini che hanno ricevuto tutto il ciclo vaccinale da PE, lungo tutti gli anni in cui ha lavorato.    In questo modo potremo sapere se ha fatto davvero le vaccinazioni oppure no, e con queste informazioni poi sapremo se serve rivaccinare.     Se scoprissimo che non ha fatto le vaccinazioni, abbiamo già deciso di rivaccinare tutti: sarà una bella spesa, ma solo in questo modo siamo sicuri di dare il massimo di protezione a tutti.

Le valutazioni tecniche sono più complesse, questa è una semplificazione, ma speriamo che la spiegazione sia abbastanza chiara e sia sufficiente.

Ma cosa vi dice la gente, che cosa vi chiedono, le mamme sono preoccupate?

Le persone hanno iniziato fin da subito ad usare i canali che abbiamo messo a disposizione.

Box: i canali di comunicazione attivati sono:

-          i giornali

-          il sito internet www.aas3.sanita.fvg : c’è stata persino una mamma che ci ha chiamato da Roma per farci i complimenti: lei si è trasferita laggiù, aveva sentito qualcosa ed aveva iniziato a preoccuparsi: è andata sul sito ed ha trovato tutte le risposte alle domande che si era fatta

-          il servizio “whatsaas3” : le semplici istruzioni sono sul sito internet, e c’è stato un boom di scrizioni

-          la casella mail dedicata vaccinaresi@aas3.sanita.fvg.it.

Le reazioni sono le più varie.  Stamane nel briefing che abbiamo fatto abbiamo sentito che una mamma era così preoccupata che addirittura ha pianto al telefono: è questa la nostra più grande preoccupazione.   Sappiamo che non c’è alcun motivo di avere una simile preoccupazione, ma come farlo capire a tutte le persone?   

Poi però a fine mattina il Direttore del Distretto 4 (che è una direttrice, in verità), mi ha mandato un messaggino, che vi riporto tal quale: “Sono dal parrucchiere: grandi encomi all’azienda sanitaria per come si è mossa (ovviamente non sa che lavoro faccio).   E’ di Codroipo e ha la bimba vaccinata nel 2014: è andata sul sito e ha trovato tutte le informazioni che cercava”.  

Ecco, questa è una piccola grande soddisfazione per tutto il lavoro che ieri pomeriggio, in pochissime ore, decine di persone sono riuscite a fare coordinandosi in maniera splendida.   Lei sa che io vengo dal Veneto, e vi confesso che mi sono detto: “ Qui sì che si vede cosa sanno fare i friulani! “

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ultima modifica: 22 aprile 2017 Commenti / Suggerimenti