Giornata senza Tabacco: Fumo Passivo

fumo

Sino a pochi decenni fa il fumo passivo rappresentava essenzialmente una questione di galateo, non essendo ancora ben chiara la pericolosità dell'esposizione al fumo. Chi non è troppo giovane ricorda bene che si fumava al cinema, in aereo, sul lavoro, e che persino i nostri insegnanti fumavano a scuola davanti alla classe

In realtà i "fumatori passivi" (che in Italia sono stimati in circa 15 milioni, un quarto dell’intera popolazione) aspirano la stessa quantità di fumo di chi fuma alcune sigarette al giorno, e ne possono avere le stesse conseguenze (malattie cardiovascolari, tumori, insufficienza respiratoria)

Nel fumo passivo le conseguenze più comuni sono quelle cardiovascolari. Il rischio di infarto infatti (a differenza del rischio di ammalarsi di cancro) non dipende molto dal numero di sigarette; si alza in modo importante già con 4-5 sigarette al giorno, una dose che viene facilmente assorbita da un non fumatore che vive in ambienti saturi del fumo altrui.

Anche per chi soffre di asma il fumo passivo è particolarmente dannoso.

Una recente ricerca (Istat-OMS) valutava in circa 10.000 all’anno i morti in Italia per fumo passivo (per quanto detto sopra, la stragrande maggioranza di questi decessi, circa 9000, risultava correlata a patologie cardiovascolari, molti di meno, circa 1000, a patologie tumorali o respiratorie)

Uno altro studio meno recente (del 2001) stimava in circa 2100 all’anno gli italiani non fumatori che si ammalavano e morivano a causa del fumo del coniuge fumatore (circa 1900 per patologie cardiovascolari, molti di meno, circa 200, per patologie tumorali e respiratorie)

Fino alle legge che nel 2003 ha vietato il fumo nei locali pubblici, i danni da fumo passivo erano molto più frequenti. In particolare chi (come baristi e camerieri) lavorava nei bar, osterie, e in altri locali, spesso saturi di fumo, anche se non fumava era così esposto al fumo altrui che spesso si ammalava gravemente.

Oggi il rischio rimane soprattutto a domicilio (dove non ci sono divieti) per chi convive con fumatori.

In famiglia a particolare rischio sono i bambini più piccoli, nei quali il sistema respiratorio è ancora immaturo e risente di più dell'esposizione al fumo.

Particolarmente pesante è poi l'esposizione al fumo se si viaggia in auto con i finestrini chiusi assieme ad un'altra persona che fuma. Anche se molti non lo sanno però dal 2 febbraio 2017 è vietato fumare in auto in presenza di minori o donne incinte, con multe fino a 500 euro.

Va poi ricordato un particolare tipo di "fumo passivo", ovvero quello che subisce il feto quando la madre fuma. La carenza di ossigeno nel sangue placentare, sommata all'effetto vasocostrittivo della nicotina che ne diminuisce l'afflusso, porta ad uno sviluppo non ottimale del feto, con un maggior rischio di aborto spontaneo e con possibili problemi alla nascita (bambini sottopeso, più vulnerabili alle infezioni, a maggior rischio di "morte in culla", con deficit cognitivi, ecc)

Per concludere, va chiarito che il fumo passivo non è solo quello direttamente emesso da un fumatore e aspirato da terzi ("fumo di seconda mano"), ma anche quello che impregna tende, stoffe, divani, coperte, e che si libera anche quando in casa non sta fumando nessuno ("fumo di terza mano"). In quest'ultimo caso il rischio maggiore è quello cancerogeno.

Non fumare a casa è quindi un modo di voler bene a chi vive con noi.

 

torna su
ultima modifica: 30 novembre 2017 Commenti / Suggerimenti